Cristiani inquieti tra fede e politica
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Descrizione
Ettore De Giorgis (1931-1991), insegnante e pubblicista, si forma nella Gioventù italiana di Azione cattolica. Durante gli anni universitari a Torino aderisce alla Dc, da cui si allontanerà con il fallimento del primo centro-sinistra al governo. Si laurea con Michele Pellegrino in Letteratura cristiana antica, partecipa alle attività del Gruppo Mounier e manifesta interesse verso il Movimento di Comunità di Adriano Olivetti e il cattolicesimo progressista francese. Il personalismo comunitario di Emmanuel Mounier diviene un punto di riferimento fondamentale. Scrive per numerose riviste, tra le quali “Esprit”, di cui frequenta assiduamente la sede a Parigi. Affronta questioni politiche e sociali e temi di storia religiosa, teologia, ecumenismo e letteratura. Lo studio della teologia lo mette in contatto con figure di rilievo come Marie Dominique Chenu, mentre l’interesse verso il rinnovamento ecclesiale lo lega fortemente al monastero di Camaldoli. Attento osservatore del mondo del lavoro, soprattutto dell’esperienza dei preti-operai, partecipa a iniziative promosse dalla Cisl e dalle Acli. Viaggiatore instancabile, è testimone dell’arrivo dei carri armati sovietici a Praga nell’agosto 1968.
Interventi di: Giovanni Avonto, Dimitri Brunetti, Giorgio Campanini, Andrea D’Arrigo, Marta Margotti, Alessandro Parola, Enrico Peyretti, Micaela Procaccia, Pier Luigi Quaregna, Alberto Bruno Simoni, Paolo Zanini.
[Volume inserito nella serie “Segni-parole-voci” a cura di ISTORETO]