Cecilia Bergaglio

Dai campi e dalle officine

Il Partito comunista in Piemonte dalla Liberazione al “sorpasso”
Prefazione di Giovanni Gozzini
Edizioni SEB27 / Laissez-passer -
35
ISSN1973-0101
ISBN978-88-86618-95-3
Pagine: 204
Formato: 14x21
Anno: 2013

14,00 

Descrizione

Che cosa mai ha portato a riconoscersi in una stessa entità contadini, operai, professionisti, donne, uomini, laureati e semialfabeti, sparsi in un’Italia tanto differenziata, economicamente e socialmente, come quella del secondo dopoguerra? Questo è l’interrogativo di partenza di una ricerca che si snoda lungo il primo trentennio repubblicano, con l’obiettivo di carpire il “segreto” dell’esperienza comunista usando come laboratorio di studio un Piemonte in rapida evoluzione economica e sociale. A ben vedere, il “segreto” del Pci piemontese (e di quello italiano) era offrire a persone di diversa estrazione un luogo dove discutere assieme di politica nel senso originario del termine: lo sforzo collettivo per migliorare la vita. Ed è aver perso questo “segreto” la chiave dell’odierna disfatta, non solo di quello degli eredi del Pci ma di tutti i partiti italiani. Oggi questa storia appare lontana e impossibile, come se si trattasse del Medioevo. E invece risale solo a qualche decennio fa.

CECILIA BERGAGLIO. Dottoranda di ricerca in Studi Storici presso l’Università di Torino e presso la Scuola dottorale “Langues, Littératures et Sciences Humaines” dell’Università di Grenoble “Stendhal 3”. Il suo percorso di studi, che si inserisce nell’ambito della storia del movimento operaio internazionale, ha approfondito in particolare i temi relativi all’identità e all’universo ideologico della militanza comunista nell’Italia repubblicana, con un approccio interdisciplinare a cavallo tra storia, antropologia e sociologia.