Catalogo - Scheda titolo

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Il momento di concludere

Il tempo in Freud, in Lacan
e nell'epoca degli algoritmi

A cura di Silvia Morrone

Annali / IPOL

Edizioni SEB27
Psicoanalisi Lacaniana - 4
ISSN 2724-1491
Formato: 14x21
Pagine: 284
Anno: 2020
ISBN: 978-88-98670-53-6
Prezzo: €18,00

La conclusione di una cura, la conclusione di una vita, la formazione dello psicoanalista e il suo rapporto con una pratica che, per sua natura è, come scriveva Freud, “terminabile e interminabile” sono alcune delle tematiche affrontate in questo volume. Freud si era interrogato sugli effetti di un’analisi perché la sua esperienza gli aveva insegnato che, al di là della volontà e della consapevolezza, c’è sempre qualcosa che si oppone all’avanzamento di un’analisi e alla sua completa risoluzione nella guarigione. Possiamo dire che la stessa interrogazione ha mosso Jacques Lacan. Il riferimento stesso alla Topologia rappresenta il suo tentativo di rendere conto della struttura dell’atto analitico e di formalizzare le operazioni che riguardano la direzione di una cura. La radicale singolarità di un’analisi fa sì che anche la sua conclusione non sia standardizzabile ma non per questo priva di principi che la orientano. In particolare, il principio che la psicoanalisi dipende dal reale, da quello che emerge in un percorso di analisi o da quello che proviene dalla società, fa sì che gli psicoanalisti si interroghino anche sul posto dell’inconscio nell’epoca dell’intelligenza artificiale e sulle conseguenze etiche, politiche, soggettive.
 
Interventi di: Christiane Alberti, Paola Antoniotti, Gian Francesco Arzente, Miquel Bassols, Maria Bolgiani, Hélène Bonnaud, Marie-Hélène Brousse, Monica Buemi, Sergio Caretto, Carmen Cassutti, Giampaolo E. D’Errico, Juan Carlos De Martin, Alessandra Fontana, Monica Gargano, Annarosa Giannetti, Rosa Elena Manzetti, Roberta Margiaria, Viviana Monti, Silvia Morrone, Mary Nicotra, Carla Olivetti, Ilaria Papandrea, Davide Pegoraro, Ugo Perone, Daniel Roy, Cinzia Sobrero, Norma Stalla, Rosanna Tremante, Maria Laura Tkach, Riccardo Zecchina.