Gian Renzo Morteo
Ipotesi sulla nozione di teatro
Prefazione di Giovanni Moretti Edizioni SEB27
Laissez-passer - 59
ISSN 1973-0101
Formato: 14X21
Pagine: 136
Anno: 2019
ISBN: 978-88-98670-43-7
Prezzo: €15,00
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Questo libro ha di fatto rappresentato per almeno un paio di generazioni di suoi allievi l’incontro “della vita” con il proprio maestro. Circolato con discrezione sin dai primi anni Settanta del secolo scorso, nelle timide vesti pastello delle dispense universitarie, viene oggi riproposto, a trent’anni dalla scomparsa del suo autore, arricchito da una prefazione di quello che fu il suo interlocutore sodale di sempre, Giovanni Moretti. In queste pagine Gian Renzo Morteo ha intessuto quella che si può considerare la sintesi del suo pensiero di teorico, storico, traduttore, docente; quella certa idea di teatro che si è andata delineando nel corso del suo magistero, declinandosi via via come una certa idea di: teatro e scuola, teatro e università, teatro e territorio, teatro e drammaturgia. Un modo di essere “in punta di piedi” che è già tutto nel termine ipotesi del titolo, ma anche una decisa proposta vitale di “fare a pezzi il teatro” per indagarne l’essenza multiforme, percorrerne le radici più intime quanto le possibili prospettive future.
In appendice: Quattro lezioni del 1982
GIAN RENZO MORTEO (Genova 1924 - Torino 1989), teorico e storico del teatro particolarmente attento alla “molteplicità” e “labilità” del fenomeno teatrale in senso più ampio. È stato docente all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, alla facoltà di Magistero e a quella di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Torino. Ha ricoperto diversi incarichi presso Il Teatro Stabile di Torino, tra cui membro della “direzione collegiale” 1968/70 e direttore del Centro Studi. Ha svolto un’intensa attività di traduttore, trai i molti autori da lui tradotti: Georges Ribemont-Dessaignes, Arthur Adamov, Eugéne Ionesco, Jean Tardieu. Ha collaborato con riviste, case editrici e ha fondato e diretto il periodico “Linea Teatrale”. Autore di numerosi articoli, prefazioni e saggi, tra i suoi volumi si ricordano: Il teatro popolare in Francia (da Gémier a Vilar) (1960); Idea della regia teatrale in Italia dal 1920 al 1940 (1974); L’animazione come propedeutica al teatro (1977); Spettacolo e spettacolarità tra Langhe e Roeri (1981). Tra le sue drammaturgie infine ricordiamo: Sordoliberatutti (Compagnia dei Burattini di Torino, Teatro dell’Angolo, 1974); La Porta, azione in due tempi danzata e mimata (Compagnia di danza contemporanea Bella Hutter, 1976); Abiti negri e altre colombe (Teatro dell’Angolo, Compagnia Bella Hutter, 1978); Tiocolck computer folk (Assemblea Teatro, 1985).