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Islamofobia e razzismo
Media, discorsi pubblici e immaginario A cura di Gabriele Proglio, Edizioni SEB27
Laissez-passer - 62
ISSN 1973-0101
Formato: 14x21
Pagine: 208
Anno: 2020
ISBN: 978-88-98670-47-5
Prezzo: €16,00
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L’islam è un universo composito come lo sono la cristianità o l’ebraismo. Eppure verso gli eredi dell’impero arabo immigrati nel nostro Paese si sono diffuse e consolidate in questi anni convinzioni collettive che alimentano l’islamofobia, a partire dal combinare automaticamente la provenienza con un credo religioso. I musulmani si demonizzano in modo indifferenziato quando si attribuiscono loro caratteristiche e comportamenti che sono appannaggio di individui o singoli raggruppamenti: sarebbero terroristi o complici di essi, barbari e incivili, incapaci di amalgamarsi nella società italiana e di rispettarne le leggi, oppressori se uomini, succubi del potere maschile e prive di autonomo pensiero se donne. Loro e noi, comunità fittizie che i discorsi pubblici evocano in supposta contrapposizione. Gli autori del libro analizzano questo immaginario deformante, così come si è imposto in diversi campi, letteratura, cinema, economia, diritto internazionale, studi di genere, e cercano proprio con argomenti e strumenti che attengono a queste diverse discipline di confutare gli stereotipi prodotti dall’islamofobia in Italia.
Interventi di: Gina Annunziata, Takoua Ben Mohamed, Sara Borrillo, Charles Burdett, Marina Calculli, Clara Capelli, Debora Del Pistoia, Alessandra Marchi.