Lingua Madre Duemilatredici
15,00 €
Descrizione
«Lei non ci parla con quelli, lei mica ha bisogno di carità. Ce la fa da sola, ce l’ha sempre fatta. Con le sue forze ha comprato un pezzetto di terra e ha fatto costruire nel mezzo una capanna in muratura e lamiera. Attorno ha piantato dell’erba e dei fiori…». C’è un sottile filo che congiunge le storie lontane, taciute e spesso sconosciute delle donne straniere. Un filo che va a ricomporre la relazione genealogica, che tematizza il nodo dell’autorità femminile, quello dell’ordine simbolico della madre, quello della lingua materna. Sono tante, sono donne in viaggio, anche quando stanno ferme. Dirette nei loro altrove trovano nel racconto di sé una chiave preziosa che sembrava loro smarrita, la chiave per aprirsi alle loro nuove case, in città e paesi prima solo immaginati. «Ho costruito le mie ali e sono volata via. Lì nessuno mi conosceva. Lì non c’erano obblighi, non c’erano restrizioni. Potevo ricostruire un nuovo io. Potevo creare addirittura un non-io, e riempirlo a piacimento. Ero libera di sperimentare, libera di errare». È un dialogo corale che non si arresta, stravolge le certezze in un racconto unico fatto di parentesi chiuse e vite mandate a capo. Spesso felicemente. I racconti dell’Ottava edizione del Concorso “Lingua Madre” parlano la lingua universale del cambiamento; testimoniano che costruire è sempre possibile; che il terreno, anche se sconosciuto, può essere addomesticato e rifiorire, portando con sé la meraviglia di profumi sempre diversi.
Le autrici e i racconti: Fabiana Sow Adji Fatou Diop, Sette; Emma Ajassa, Munira Alilovic, Maria Orrù, Mi chiamo Munira, sono una zingara; Lina Alushi, La mia bisnonna si chiama Gjylsyme: il valore della libertà; Sidra Tehseen Amjed, Il prezzo di un sogno… Un pugno di vita; Anna Basevi, A come albero (Paní); Anna Belozorovitch, «Chèrnobyl!»; Susanna Bissoli, Samar; Emane Bouanane, Arroumaissae Lazreg, Differenza tra i nostri popoli: Marocco-Italia; Argeta Brozi, Le parole non dette; Brigitte Capou, Lucrezia de Santis, Domenica 1° maggio; Celia R. Caputi Daileader, Come l’ago della bussola; Mei Chen Susanna Chou, Panini verdi; Liliana Derevlean, Un nuovo inizio; Camilla Dogliotti, Questa storia; Hamida El Bennaoui, La nube sulla pace; Mônica Eriko Inoue, Spleen tropicale; Houria Er Radi, L’amore impossibile; Jenny Elizabeth Estévez, Le bambole di pane; Anna Fedorova, La cioccolata immaginaria e un lavaggio reale; Natallia Hanina, Luce di neve, luce di sole; Migena Haska, Con amore…; Iuliana Ioana Iamandi, Due vite in una; Gül Ince, Mare vuol dire Deniz; Duska Kovacevic, Una donna migrante in mezzo alla crisi; Stephanie Kunzemann, Parole sonore e parole mute; Irma Kurti, Il segreto di un giorno primaverile; Patrizia Lavaselli, Un pugno di farina; Fàtima Lebròn Oviedo, In cammino verso me stessa; Huan Lian, Una cinese in italia; Madri di Quartiere, Valentina Noya, Biancaneve; Martina Marrone, Nuovo inizio; Madeleyn Eugenia Mendoza Márquez, Aprì gli occhi; Laila Mourabi, Le donne italiane raccontano; Meryem Moussamih, Scegliere il velo; Chaimaa Nabili, Luana Trapasso, Era una sera fredda; Regina Nadaes Marques, Storie dello xixuau; Edona Ndoci, Leoreta Ndoci, La leggenda di Rozafa e i ricordi della mia infanzia; Hornella Ngoma, In viaggio verso la mia seconda patria; Alice Nicolo, Treccenere; Rahma Nur, Due sorelle; Beatrice Orini, Camminando controvento; Nicoletta Andrea Orz, Limba mama; Karla Pegorer Dias, Favola di Speranza; Guergana Radeva, 48 kopeiki; Federica Ramella Bon, Alunne del ctp di Cuneo, Spazio arcobaleno; Marie Louise Rasoamahafaly, Costruire in due mondi; Andra Livia Ristea, 451 gradi Fahrenheit; Anastasia Rouchota, Atene-Montevecchia: centimetri 7; Maria Enrica Sanna, Keréne Fuamba, Con gli occhi di Keréne; Dânia Cíntia Teixeira Rodrigues, La ricerca della libertà; Francimeire Maria Torres De Lima, Dalla nascita!; Michela Trainini, Čajkovskij e falafel; Sonia Tramona, Lettera a Malala; Irina Turcanu, Dodici; Anita Vischi, I miei calzini rosa; Yvonne Xavier, Un nuovo giorno; Dalila Zannou, Una quattordicenne tunisina racconta.